Firmato il “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale”
COMUNICATO
P.A.: Cisl, ritrovata concertazione per una efficace riforma
Il “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” siglato a Palazzo Chigi dal Governo e da Cgil, Cisl e Uil è “un segnale importante per il Paese, frutto di una indispensabile ritrovata fase di concertazione e di condivisione responsabile degli obiettivi e degli strumenti per una efficace riforma della Pubblica amministrazione”. È quanto sottolineano in una nota congiunta il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, ed il segretario generale della Cisl-Fp, Maurizio Petriccioli. “La delicata fase di ricostruzione del Paese non può essere affrontata senza la stesura di un moderno piano industriale per la PA basato sulla necessaria digitalizzazione dei servizi, formazione, contrattazione, valorizzazione delle esperienze e delle competenze del personale in servizio, e con un nuovo piano di assunzioni in grado di snellire la burocrazia e semplificare la vita e le attività per i cittadini e per le imprese”, affermano.
Con il Patto “abbiamo definito nuovi obiettivi condivisi – proseguono Sbarra e Petriccioli – che rispondono pienamente alle nostre rivendicazioni: garantire più sicurezza per chi ogni giorno eroga servizi pubblici fondamentali nel contrasto al Covid-19; più assunzioni, per portare nella Pa il know how necessario a rispondere con efficacia ed efficienza alle sfide di un Paese industriale avanzato come l’Italia; più contrattazione e partecipazione dei lavoratori per modernizzare il lavoro pubblico, valorizzando l’innovazione organizzativa e le forme di lavoro agile”.
Tra i punti positivi dell”intesa, viene evidenziato “l’impegno del Governo a rinnovare i contratti pubblici per il triennio 2019-2021, assicurando le risorse necessarie per stabilizzare l’elemento perequativo come componente strutturale della retribuzione e a rivedere gli ordinamenti e i sistemi di classificazione ed inquadramento del personale; la volontà di eliminare i limiti imposti alle singole amministrazioni che vincolano la contrattazione di secondo livello; l’introduzione anche nel sistema pubblico della detassazione per i sistema di premialità; la promozione del welfare contrattuale”.
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